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PTFE: CARATTERISTICHE, PROPRIETÀ E USO INDUSTRIALE

Cos’è il PTFE e come viene lavorato?

Il PTFE, acronimo di politetrafluoroetilene, è un polimero che appartiene alla classe dei perfluorocarburi (PFC). Come si ottiene il PTFE? Il processo con il quale si ottiene il politetrafluoroetilene è definito omopolimerizzazione del tetrafluoroetene: con questo fenomeno chimico, il materiale si emulsiona a basse temperature e a basse pressioni e utilizza i sali inorganici per catalizzarsi. A questo punto, l’emulsione crea delle particelle molto fini di polimero che non si aggregano tra loro.

Come viene lavorato il PTFE? Di solito, questo polimero è conosciuto con altri nomi come Teflon oppure Algoflon. Le aziende specializzate nella distribuzione di componenti in politetrafluoroetilene distinguono questo materiale in PTFE vergine e PTFE caricato: nel primo caso, esso non viene affiancato ad altri materiali; nel secondo caso, invece, al PTFE vengono unite altre sostanze in grado di stabilizzare e fluidificare il composto, così da renderlo più facile da applicare.
Altre volte ancora, al polimero si aggiunge silice, acciaio inox oppure ancora il carbone, tutte sostanze in grado di realizzare dei materiali perfetti per il settore meccanico e farmaceutico.
L’aggiunta delle cosiddette cariche permette al polimero di:

  • aumentare la resistenza del materiale alla corrosione;
  • aumentare la conducibilità dal punto di vista tecnico ed elettrico;
  • ridurre le deformazioni;
  • ridurre il coefficiente di dilatazione termica.

Come si presenta il PTFE? Il politetrafluoroetilene è un materiale che risulta liscio al tatto e che riesce a resistere ad altissime temperature, purché queste non superino i 260 °C.
Proprio per la sua resistenza, è frequente assistere alla presenza di materiali realizzati attraverso la lavorazione in PTFE nel settore industriale per tutte le lavorazioni in cui sono richieste estrema inerzia e anti-aderenza. Un esempio è rappresentato dalle padelle anti-aderenti, strumenti da cucina il cui interno viene rivestito da un film di PTFE.

Proprietà e Usi del PTFE

Il PTFE, per la sua natura estremamente versatile, è stato reputato un valido alleato nell’ambito industriale fin dagli anni ’70.
Infatti, il materiale polimerico vergine può vantare numerosi punti di forza:

  • è insolubile in acqua e in solventi di natura organica;
  • non viene modificato da altre sostanze: il PTFE non viene corroso dai composti chimici, tranne in rarissimi casi, come alcuni fluorurati;
  • non modifica altre sostanze: questo polimero impedisce il deterioramento di altre sostanze, come i fluidi e questo elemento lo rende idoneo per il settore dell’elettronica;
  • resiste al fuoco: il PTFE è un materiale che impedisce la propagazione delle fiamme;
  • è antiaderente: un prodotto ricoperto da PTFE non è incollabile;
  • scorre sulle superfici: il coefficiente di attrito è inferiore rispetto ad altre sostanze utilizzate nell’ambito industriale.

Questi fattori si mantengono stabili in un range di temperatura tra i – 80 °C e i 260 °C, un intervallo che consente alle industrie di lavorare in modo efficiente in molteplici situazioni.

Un elemento negativo del PTFE puro è legato al fatto che, anche se ad alte temperature rimane integro, si decompone. Per questa ragione, le industrie hanno iniziato a sintetizzare il prodotto con le cere oppure ad aggiungere i monomeri modificanti durante il processo di polimerizzazione.
In quest’ultimo caso, si ottiene il PTFE modificato, un polimero che risulta idoneo per lo stampaggio isostatico di semilavorati e componenti per valvole.
In alternativa, risulta possibile creare tubature per trasportare sostanze altamente corrosive con il cosiddetto PTFE ULTRA o, ancora, utilizzare il PTFE come materiale di conduzione elettrica per dissipare le cariche elettrostatiche.

Proprio queste caratteristiche appena descritte hanno reso il politetrafluoroetilene funzionale sia nell’ambito casalingo sia nell’ambito industriale. Infatti, oltre alla classica padella antiaderente che impedisce a qualsiasi cibo di attaccarsi durante la preparazione delle pietanze, anche l’industria chimica fa largo uso del PTFE. In particolare, in questo settore è frequente realizzare guarnizioni e minuterie in grado di resistere al contatto costante con agenti corrosivi come l’acido solforico.
In campo chimico, in aggiunta, il PTFE viene impiegato per tenere salde due parti di vetro smerigliato, evitando che si distacchino tra loro nel corso del tempo.

Inoltre, il PTFE è impiegato per ridurre l’attrito del cambio e del primo distacco dei motori e, ancora, nell’ambito dell’ortodonzia per la creazione di dispositivi medici endossei.

In ambito edilizio, il politetrafluoroetilene viene utilizzato per fornire sostegno ai ponti; la funzione esercitata avviene per strisciamento: con questa tecnica, viene interposto un foglio di PTFE tra due lastre di acciaio; in questo caso, ci si avvale della proprietà del PTFE per la quale il materiale ha un basso coefficiente d’attrito a contatto con l’acciaio.

Nell’industria automobilistica, il PTFE è impiegato come additivo al lubrificante impiegato per il buon funzionamento delle catene e gli elementi meccanici dei veicoli.

Nella meccanica è utilizzato come ingrediente aggiuntivo al lubrificante per catene di trasmissione nei motocicli e per i componenti meccanici, ma anche per la realizzazione di guarnizioni a disegno.

A chi rivolgersi per i prodotti in PTFE?

Quando si sceglie di realizzare componenti per valvole, semilavorati in materiali specifici, come il politetrafluoroetilene o il PEEK, è necessario affidarsi a personale altamente qualificato.
Proprio per questa ragione, è opportuno valutare a chi rivolgersi per ottenere dei prodotti in PTFE di qualità per la propria azienda.

TAFER si presenta come una realtà che vanta più di 30 anni di esperienza nel settore e, di recente, l’azienda si è brillantemente distinta per dinamicità e flessibilità nel contesto in cui è inserita.
Oltre a operare sul territorio italiano, TAFER si è affermata sul territorio internazionale, diventando leader in Europa per l’alta tecnologia impiegata nel processo produttivo.

Attraverso un’ampia gamma di attrezzature di ultima generazione, l’azienda è specializzata nella produzione di semilavorati in PTFE vergini e caricati e polimerici, quali PEEK naturali e caricati, PCTFE e DEVLON® V-API e nella tranciatura dei metalli.

Inoltre, l’azienda realizza particolari e componenti a disegno ottenuti da lavorazioni meccaniche e dalla lavorazione in PEEK e produce tecnopolimeri ricavati da stampaggio a iniezione in tempi rapidi, rispettando le esigenze della clientela. Per qualsiasi informazioni contattaci o scrivici sul nostro sito.

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